giovedì 3 settembre 2009

Sherlock Holmes cocainomane?


Ho iniziato a leggere il romanzo di Conan Doyle "Il segno dei quattro" ed a pagina 14 c'è un discorso fra Watson e Holmes che lascia sconcertati.

"Cos'è oggi?" domandai "Morfina o cocaina?" "Cocaina", rispose "una soluzione del sette per cento. Vuole provarla?"

il dialogo continua e poi spiega il perché:

"La mia mente si ribella all'inattività" esordì. "Datemi problemi, datemi lavoro, datemi il più astruso crittogramma o la più intrigata analisi ed ecco mi sento nella mia giusta atmosfera. Allora posso fare a meno di stimolanti artificiali. Ma detesto la noiosa routine della vita. Desidero ardentemente l'esaltazione mentale. ..."

Watson cerca di spiegare ad Holmes che è dannosa sul fisico e che corre pericolo di morte, ma lui risponde che è chiarificante e purificante per la mente.
Decisamente non mi aspettavo questi discorsi, ho letto altri libri di Doyle sul personaggio di Sherlock Holmes e mai ci sono accenni ad uso di droghe per ovviare alla noiosa routine della vita.
Forse penso ad Holmes come il detective supremo privo di macchia e di peccato che risolve gli enigmi con la scienza e la matematica, ma anche se è frutto di una penna, ha gli stessi problemi di tutti gli uomini ed è proprio questo che lo rende più reale di quanto non lo sia mai stato.

1 commento:

Ipsilon ha detto...

se non lo hai ancora fatto DEVI leggere la trilogia dell'avvocato Guerrieri di Gianrico Carofiglio. Un personaggio affascinante e irresistibile nella sua totale imperfezione. Il primo volume della Sellerio e' "Testimone Inconsapevole". Ho letto anche il successivo "Ad occhi chiusi" che e' persino piu' bello e aspetto di avere tra le mani il terzo "Ragionevoli Dubbi".